La vendemmia
Tempo di raccolta , i vigneti sono in festa,
brulicano di gente, che con secchi e forbici tagliano i grappoli dagli acini
biondi, allietando la raccolta tra fischi e canti , e i trattori che
rumorosamente fanno avanti e indietro con le cantine scaricando le tinozze piene
di uve pregiate che i Castelli Romani
sono famosi per i
suoi vini Doc. Io Romana,
ma acquisita dai Castelli
vi farò fare un giro per le vie
del vino toccando i paesi
più rinomati…
Ciao da Donatella.
Il nome Castelli
Romani indica le sedici cittadine che sorgono sulle alture a sud-est
di Roma: Albano Laziale, Ariccia,
Castel Gandolfo, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano,
Marino, Montecompatri, Monte Porzio Catone,
Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri.
Per la loro vicinanza a Roma, per l’amenità del paesaggio e la bontà
del clima, i
Castelli Romani sono stati fin dall’antichità luoghi
eletti dai più illustri personaggi della città eterna. Ne sono
testimonianza le magnifiche Ville ancora oggi visibili sul territorio.
La bellezza del paesaggio, la finezza dell'aria, la bontà del famoso vino da gustare
nelle "fraschette" insieme
ad altre delizie
gastronomiche tipiche della
zona come la porchetta, le innumerevoli feste
paesane delle quali le più tradizionali restano le “Madonnare”, le “Ottobrate”
e l’”Infiorata” di Genzano fanno dei Castelli Romani una delle zone più frequentate della Provincia di Roma.
Iniziamo da Frascati il paese più ricco nobile
e bello…una terrazza
che si affaccia su Roma.
Il Frascati
Il Frascati è senza dubbio il vino
italiano che può vantare una delle più antiche tradizioni. Arrivato sulla
tavola dei Romani all’epoca del massimo
splendore di Tuscolo, fu Papa Paolo III a dargli la massima notorietà facendolo
arrivare con orgoglio sulla mensa pontificia.
La zona di produzione comprende i comuni di Frascati,
Monte Porzio Catone,
Grottaferrata, parte del territorio di Montecompatri ed alcune
zone di Roma, limitrofe a Frascati.
I vitigni utilizzati per il Frascati, riconosciuto DOC dal 1933, sono la Malvasia Bianca di Candia e il Trebbiano Toscano, da soli o insieme in misura non inferiore
al 70%;
il Greco e
la Malvasia del Lazio, in aggiunta agli altri due vitigni e in quantità non superiori al 30%. L’apporto di altre varietà
di vitigni è ammesso, ma solo in misura massima del 10%.
Le tipologie di vino prodotte e riconosciute come DOC, esclusivamente bianco, sono: il normale secco, l’amabile, il famoso
ma raro Cannellino, il Superiore, lo spumante e il caratteristico Novello.
Caratterizzato da un colore giallo paglierino intenso, ha profumo
vinoso,
caratteristico e delicato con sapore sapido,
morbido fine e vellutato. La gradazione non può essere inferiore agli 11 gradi e se supera gli 11,5 gradi è qualificato
come Frascati Superiore DOC.
Marino
“ Lo vedi
ecco Marino …la
Sagra c’è del
vino..” cosi dice
uno stornello romano.
Marino è uno tra i più famosi paesi dei Castelli Romani, situato accanto al
cratere del Lago di Albano. E’ noto
in particolare per la ricca
produzione di vino bianco, protagonista ogni anno all’ inizio di Ottobre della caratteristica “Sagra dell’Uva”.
Nel periodo della Sagra
dalla Fontana dei Mori, la principale del paese, anziché
acqua viene fatto uscire
il vino locale.
ll Marino DOC un vino bianco italiano
di grande personalità
Il Marino DOC il vino dei Castelli Romani più
vigoroso, ricco di corpo e intenso di grande personalità.
Il
Marino, spesso segnalato come un vino facile e
"beverino" è in realtà un vino bianco
Il Marino DOC viene
prodotto nei territori di Marino, di Castel
Gandolfo e di Roma.
Vitigni del Marino
DOC
Malvasia di Candia per una percentuale massima del 60%, Trebbiano Toscano, romagnolo, giallo e di Soave dal 25% al 55%, la Malvasia del Lazio dal 5% al 45%, Bonvino e Cacchione fino al
10%.Il Marino DOC viene prodotto nelle versioni Secco, Amabile, Superiore e Spumante
Colore: giallo paglierino
Odore: vinoso, delicato, con sentori di frutta e fiori .
Abbinamenti
ideali del Marino DOC
I vigneti, gli unici della zona ad affacciarsi verso
il mare, offrono
un vino vigoroso, ricco di corpo
ed intenso, che molto bene si abbina
con i sapori tipici della cucina
romana: filetti di baccalà dorati,
zucchine e carciofi
fritti, carciofi alla romana con la menta o carciofi alla giudia,
risotti con punte d’asparagi, risotti con funghi porcini, sformati
di formaggio e di verdure,
pesci arrosto, carni
bianche con salse, formaggi freschi e formaggi
caprini.
Il Marino Superiore DOC è consigliato con antipasti di crostacei, spaghetti
alla chitarra con rigaglie
di pollo, salumi
dolci, cacioricotta e pesci molto saporiti al forno.
Le tipologie amabile e dolce sono da fine pasto.
Montecompatri, sorta sulle rovine dell’antica
Labicum, è situata intorno ad un cono tufaceo nell’area dei Colli Albani.
Secondo Dionigi di Alicarnasso, la paternità di Labicum è illustrissima,
infatti a fondarla sarebbe stato Glauco, figlio di Minosse, re di Creta. La
straordinaria fertilità del suolo, intensamente coltivato a vigneti, frutteti e
uliveti fino a 400-500 metri, favorisce tradizionalmente l’agricoltura, alla
quale si accompagnano, come fonti di reddito, alcune attività industriali e il turismo.
Montecompatri con il suo pittoresco paesaggio, gode di una
posizione privilegiata, a pochi chilometri da Roma e nel cuore
dei Castelli Romani.
Montecompatri Colonna
DOC tra castagneti e prati rigogliosi
In commercio si trova o con la denominazione completa
Montecompatri Colonna, o con un dei due nomi
singoli.
Zona
di produzione
Il Montecompatri-Colonna viene prodotto
nei vigneti e nelle cantine
dei comuni di Montecompatri e Colonna principalmente, e poi di Rocca Priora
e in parte di Zagarolo.
Vitigni del Montecompatri-Colonna DOC
Malvasia Bianca di Candia per il 70%,
Trebbiano Toscano verde e giallo per una percentuale non inferiore al 30%, Bellone
e Bonvino per un massimo del 10%.
Abbinamenti
ideali del Montecompatri-Colonna DOC
La particolare lavorazione delle uve da cui si ricava conferisce al vino un gusto da abbinare ad antipasti a base di uova,
al pesce e alle verdure, soprattutto carciofi alla romana e alla giudia, a
frittate contadine e frutti di mare, cucinati come sauté.
Velletri,
l’ultimo dei Castelli Romani raggiunto dalla Via
Appia, si trova a circa 40km da Roma.
Si adagia alle falde del Monte Artemisio guardando la Pianura Pontina. Come le altre cittadine dei Castelli Romani è ricco di tradizioni e
famoso per le cantine, il vino pregiato e la produzione di olio extravergine di
oliva. Velletri è, inoltre, sede vescovile.
La zona di produzione è
sempre stata considerata una zona vinicola di alta qualità sin dal tempo dei
Romani. Può, inoltre, vantare che nel ‘500 più di metà
del vino consumato a Roma era proprio il Velletri.
Zona
di produzione del Velletri DOC
Velletri, Lariano e parte del territorio di Cisterna di Latina (LT).
Malvasia di Candia e Malvasia del Lazio
fino ad una percentuale massima del 70%, Trebbiano Toscano
verde e giallo
per almeno il 30%, Bellone
e Bonvino per un
massimo del 10%.
Vino bianco
disponibile nelle versioni secco, amabile, superiore, dolce e spumante.
La qualifica di Velletri Superiore
DOC viene attribuita solo se la gradazione
alcolica supera gli 11,5 gradi.
Il bianco di Velletri è
ideale per antipasti, gnocchi alla romana, primi a base di pesce, carciofi,
frittate e formaggi freschi. Il Velletri Superiore DOC si abbina molto bene a formaggi
a pasta molle e preparazioni strutturate a base di pesce.
Viene prodotto da uve del Sangiovese per il 30%-45%, del
Montepulciano per il 30%-40%, del Cesanese (comune o di Affile) per
il 15%, il Bombino Nero,
il Merlot e il Ciliegiolo per
una percentuale massima
del 10%.
Il Velletri
rosso è disponibile nelle versioni Amabile e Riserva.
La dicitura di Riserva può essere attribuita solo al rosso con invecchiamento minimo di 2 anni e con gradazione non inferiore ai 12,5 gradi.
Il Rosso di Velletri, ottimo
vino da pasto,
si abbina perfettamente a stufati e grigliate di carne
rossa, carne bianca
e selvaggina.
Tutte le leggende, la
letteratura e le tradizioni popolari romane riferite al vino sono riconducibili
al Frascati, sicuramente uno dei vini piu' conosciuti, celebrati e mitizzati
del mondo. La lista delle lodi e delle citazioni sarebbe così lunga da rendere
inadeguata quella di ogni altro vino. Ma al Frascati, soprattutto, si deve il
merito di aver inciso profondamente sul costume di una citta' che e' sempre
stata al centro del mondo, e di aver affascinato e coinvolto tutti i suoi
occasionali visitatori. Le famose osterie (nel 1450 se ne contavano gia' ben
1022) erano quasi tutte di proprieta' dei produttori di vino frascatani che le
concedevano in gestione con contratti per molti versi simili a quelli di
franchising oggi in uso per catene di bar, ristoranti e fast-food. Ed e' forse
proprio in questa preveggenza commerciale il limite attuale del Frascati, un vino apprezzato e diffuso in
tutto il mondo al quale il consumatore si avvicina piu' per spinta emotiva che
per apprezzarne alle sue reali qualità.