sabato 14 novembre 2015

La Vendemmia Testo e Foto di Donatella Cacchioni

La vendemmia
Tempo di raccolta , i vigneti sono in festa, brulicano di gente, che con secchi e forbici tagliano i grappoli dagli acini biondi, allietando la raccolta tra fischi e canti , e i trattori che rumorosamente fanno avanti e indietro con le cantine scaricando le tinozze piene di uve pregiate che i Castelli Romani sono famosi per i suoi vini Doc. Io Romana, ma acquisita dai Castelli vi farò fare un giro per le vie del vino toccando i paesi più rinomati…

Ciao da Donatella.


Il nome Castelli Romani indica le sedici cittadine che sorgono sulle alture a sud-est di Roma: Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri.
Per la loro vicinanza a Roma, per l’amenità del paesaggio e la bontà del clima, i
Castelli Romani sono stati fin dall’antichità luoghi eletti dai più illustri personaggi della città eterna. Ne sono testimonianza le magnifiche Ville ancora oggi visibili sul territorio.
La bellezza del paesaggio, la finezza dell'aria, la bontà del famoso vino da gustare
nelle "fraschette" insieme ad altre delizie gastronomiche tipiche della zona come la porchetta, le innumerevoli feste paesane delle quali le più tradizionali restano le “Madonnare”, le “Ottobrate” e l’”Infiorata” di Genzano fanno dei Castelli Romani una delle zone più frequentate della Provincia di Roma.
Iniziamo da Frascati il paese più ricco nobile e bello…una terrazza che si affaccia su Roma.
 Il Frascati
 Il Frascati è senza dubbio il vino italiano che può vantare una delle più antiche tradizioni. Arrivato sulla 
tavola dei Romani all’epoca del massimo splendore di Tuscolo, fu Papa Paolo III a dargli la massima notorietà facendolo arrivare con orgoglio sulla mensa pontificia.
La zona di produzione comprende i comuni di Frascati, Monte  Porzio  Catone,  Grottaferrata,  parte  del territorio di Montecompatri ed alcune zone di Roma, limitrofe  a Frascati.

I vitigni utilizzati per il Frascati, riconosciuto DOC dal 1933, sono la Malvasia Bianca di Candia e il Trebbiano Toscano, da soli o insieme in misura non inferiore al 70%; il Greco e la Malvasia del Lazio, in aggiunta agli altri due vitigni e in quantità non superiori al 30%. L’apporto di altre varietà di vitigni è ammesso, ma solo in misura massima del  10%.
Le tipologie di vino prodotte e riconosciute come DOC, esclusivamente bianco, sono: il normale secco, l’amabile, il famoso ma raro Cannellino, il Superiore, lo spumante e il caratteristico Novello.
Caratterizzato da un colore giallo paglierino intenso, ha profumo vinoso,
caratteristico e delicato con sapore sapido, morbido fine e vellutato. La gradazione non può essere inferiore agli 11 gradi e se supera gli 11,5 gradi è qualificato come Frascati Superiore DOC.

Marino

Lo vedi ecco Marino …la Sagra c’è del vino..” cosi dice uno stornello romano.

 







Marino è uno tra i più famosi paesi dei Castelli Romani, situato accanto al cratere del Lago di Albano. E’ noto in particolare per la ricca produzione di vino bianco, protagonista ogni anno all’ inizio di Ottobre della caratteristica “Sagra dell’Uva”.


Nel periodo della Sagra dalla Fontana dei Mori, la principale del paese, anziché acqua viene fatto uscire il vino locale.

ll Marino DOC un vino bianco italiano di grande personalità





Il Marino DOC il vino dei Castelli Romani più vigoroso, ricco di corpo e intenso di grande personalità.
Il Marino, spesso segnalato come un vino facile e "beverino" è in realtà un vino bianco
Il Marino DOC viene prodotto nei territori di Marino, di Castel Gandolfo e di Roma.

Vitigni del Marino DOC

Malvasia di Candia per una percentuale massima del 60%, Trebbiano Toscano, romagnolo, giallo e di Soave dal 25% al 55%, la Malvasia del Lazio dal 5% al 45%, Bonvino e Cacchione fino al 10%.Il Marino DOC viene prodotto nelle versioni Secco, Amabile, Superiore e Spumante

Colore: giallo paglierino
Odore: vinoso, delicato, con sentori di frutta e fiori .

Abbinamenti ideali del Marino DOC

I vigneti, gli unici della zona ad affacciarsi verso il mare, offrono un vino vigoroso, ricco di corpo ed intenso, che molto bene si abbina con i sapori tipici della cucina romana: filetti di baccalà dorati, zucchine e carciofi fritti, carciofi alla romana con la menta o carciofi alla giudia, risotti con punte d’asparagi, risotti con funghi porcini, sformati di formaggio e di verdure, pesci arrosto, carni bianche con salse, formaggi freschi e formaggi caprini.
Il Marino Superiore DOC è consigliato con antipasti di crostacei, spaghetti alla chitarra con rigaglie di pollo, salumi dolci, cacioricotta e pesci molto saporiti al forno.
Le tipologie amabile e dolce sono da fine pasto.
Montecompatri, sorta sulle rovine dell’antica Labicum, è situata intorno ad un cono tufaceo nell’area dei Colli Albani. Secondo Dionigi di Alicarnasso, la paternità di Labicum è illustrissima, infatti a fondarla sarebbe stato Glauco, figlio di Minosse, re di Creta. La straordinaria fertilità del suolo, intensamente coltivato a vigneti, frutteti e uliveti fino a 400-500 metri, favorisce tradizionalmente l’agricoltura, alla quale si accompagnano, come fonti di reddito, alcune attività industriali e il turismo. Montecompatri con il suo pittoresco paesaggio, gode di una posizione privilegiata, a pochi chilometri da Roma e nel cuore dei Castelli Romani.

Montecompatri Colonna DOC tra castagneti e prati rigogliosi

In commercio si trova o con la denominazione completa Montecompatri Colonna, o con un dei due nomi singoli.

Zona di produzione

Il Montecompatri-Colonna viene prodotto nei vigneti e nelle cantine dei comuni di Montecompatri e Colonna principalmente, e poi di Rocca Priora e in parte di Zagarolo.

Vitigni del Montecompatri-Colonna DOC

 Malvasia Bianca di Candia per il 70%, Trebbiano Toscano verde e giallo per una percentuale non inferiore al 30%, Bellone e Bonvino per un massimo del 10%.

Abbinamenti ideali del Montecompatri-Colonna DOC
 La particolare lavorazione delle uve da cui si ricava conferisce al vino un gusto da abbinare ad antipasti a base di uova, al pesce e alle verdure, soprattutto carciofi alla romana e alla giudia, a frittate contadine e frutti di mare, cucinati come sauté.

Velletri, l’ultimo dei Castelli Romani raggiunto dalla Via Appia, si trova a circa 40km da Roma. Si adagia alle falde del Monte Artemisio guardando la Pianura Pontina. Come le altre cittadine dei Castelli Romani è ricco di tradizioni e famoso per le cantine, il vino pregiato e la produzione di olio extravergine di oliva. Velletri è, inoltre, sede vescovile.
La zona di produzione è sempre stata considerata una zona vinicola di alta qualità sin dal tempo dei Romani. Può, inoltre, vantare che nel ‘500 più di metà del vino consumato a Roma era proprio il Velletri.

Zona di produzione del Velletri DOC

Velletri, Lariano e parte del territorio di Cisterna di Latina (LT).
Malvasia di Candia e Malvasia del Lazio fino ad una percentuale massima del 70%, Trebbiano Toscano verde e giallo per almeno il 30%, Bellone e Bonvino per un massimo del 10%.
Vino bianco disponibile nelle versioni secco, amabile, superiore, dolce e   spumante.

La qualifica di Velletri Superiore DOC viene attribuita solo se la gradazione alcolica supera gli 11,5 gradi.


Il bianco di Velletri è ideale per antipasti, gnocchi alla romana, primi a base di pesce, carciofi, frittate e formaggi freschi. Il Velletri Superiore DOC si abbina molto bene a formaggi a pasta molle e preparazioni strutturate a base di pesce.


Viene prodotto da uve del Sangiovese per il 30%-45%, del Montepulciano per il 30%-40%, del Cesanese (comune o di Affile) per il 15%, il Bombino Nero, il Merlot e il Ciliegiolo per una percentuale massima del 10%.

Il Velletri rosso è disponibile nelle versioni Amabile e  Riserva.

La dicitura di Riserva può essere attribuita solo al rosso con invecchiamento minimo di 2 anni e con gradazione non inferiore ai 12,5 gradi.

Il Rosso di Velletri, ottimo vino da pasto, si abbina perfettamente a stufati e grigliate di carne rossa, carne bianca e selvaggina.


Tutte le leggende, la letteratura e le tradizioni popolari romane riferite al vino sono riconducibili al Frascati, sicuramente uno dei vini piu' conosciuti, celebrati e mitizzati del mondo. La lista delle lodi e delle citazioni sarebbe così lunga da rendere inadeguata quella di ogni altro vino. Ma al Frascati, soprattutto, si deve il merito di aver inciso profondamente sul costume di una citta' che e' sempre stata al centro del mondo, e di aver affascinato e coinvolto tutti i suoi occasionali visitatori. Le famose osterie (nel 1450 se ne contavano gia' ben 1022) erano quasi tutte di proprieta' dei produttori di vino frascatani che le concedevano in gestione con contratti per molti versi simili a quelli di franchising oggi in uso per catene di bar, ristoranti e fast-food. Ed e' forse proprio in questa preveggenza commerciale il limite attuale del Frascati, un vino apprezzato e diffuso in tutto il mondo al quale il consumatore si avvicina piu' per spinta emotiva che per apprezzarne alle sue reali qualità.







Mont Blanc Preparazione Foto e Testo di Donatella Cacchioni


Mont Blanc
Tempo di castagne, tempo di raccolta,….a chi piace passeggiare tra i boschi , e a chi piace andar per castagne e funghi , di questi tempi non torna di certo a mani vuote, le castagne si possono a lungo conservare . Caldarroste, lesse…ecco una ricetta per voi.


Occorrente per 6 persone :
1 Kg di castagne; 3/4 di latte; 10 dl di panna montata; una bustina di vanillina; un bicchierino di rum bianco; cacao amaro; sale.

Incidere le castagne su un lato e lessarle per 30 minuti circa, sbucciarle e togliere la pellicina interna. Passarle al setaccio e rimetterle in una casseruola con latte e vanillina. Cuocere almeno mezz'ora e quindi mettere il composto, nel frattempo addensato, in un altro recipiente con lo zucchero e il rum bianco. Fare bollire lentamente finche la purea si stacca dalle pareti della pentola. Lasciare raffreddare. 




Passare la purea con lo schiacciapatate, formando su un piatto un cono di "vermicelli", coprirne la punta con molta panna montata già zuccherata e spolverizzare con il cacao e scaglie di cioccolato



mercoledì 11 novembre 2015

Il melograno


            Il melograno
                                                      Foto di Donatella Cacchioni
Il Melograno è una pianta antichissima che proviene dalle regioni del sud-ovest asiatico, è diffusa e coltivata sia in Italia che in Spagna, nelle zone dove il clima è più caldo. È di crescita piuttosto lenta e modesta, infatti, non raggiunge altezze superiori ai 5-7 metri. Ha foglie caduche, piccole e di forma allungata, che nei giovani germogli sono rosse, diventando poi di color verde chiaro. Ha fiori rossi a 5 -8 petali che crescono, sia sull'apice dei rami di un anno che sui d ardi.
Produce frutti più o meno grossi di color rosso -arancio, alc cui si formano dei semi ricoperti da una polpa rossa, molto succosa e aspra, che è appunto la sola parte edule del frutto. Il Melograno resiste bene alle alte temperature estive mentre, nel le zone meno calde teme parecchio le piogge e l'elevata umidità del terreno e dell'aria durante l'autunno, facendo che la pianta si spogli piuttosto precocemente. I frutti, oltre che per il consumo fresco, sono usati anche per la preparazione di sciroppi, bibite e prodotti di pasticceria.


Moltiplicazione


I metodi più diffusi per la propagazione del Melograno sono: la talea, che può essere effettuata con parti di ramo o anche di radice, e i polloni radicati che crescono alla base del ceppo di piante adult e. La propagazione per seme non è molto usata, poiché le piante che si ottengono, difficilmente mantengono le caratteristiche della pianta madre, in questi casi, su tali piantine è possibile praticare un innesto, sia a spacco che a gemma dormiente. È inoltre possibile ottenere nuove piante di Melograno tramite margotta e propaggine



Potature e forme d'allevamento


Il Melograno è una pianta molto pollonifera, quindi, se lasciata crescere in modo naturale, assume un portamento cespuglioso, mentre mediante particolari potature si possono ottenere svariate forme. Nei giardini è molto apprezzata anche come pianta ornamentale per il bel colore del fogliame e la decoratività dei frutti quando sono maturi, per questo  le

forme ad alberello con fusto a 1,5 m sono le più indicate, in questo caso bisogna avere l'accorgimento di eliminare i polloni che crescono al piede della pianta. È possibile allevare la pianta anche con forma a vaso o a spalliera, facendo crescere tre o quattro rami principali dalla base, disponendoli poi nel modo desiderato. In seguito, per una buona messa a frutto, si elimineranno i rametti che hanno fatto i frutti l'anno precedente e si spunteranno i rami di un anno, eliminare poi i polloni che crescono al piede per non togliere vigoria alla pianta formata.                                                            


Concimazione


Non ha particolari esigenze, è sufficiente intervenire anche con abbondanti concimazioni organiche, letame maturo e stallatico, durante la fine dell'inverno.